Benedici il Signore, anima mia!

Per farci uscire dalla preghiera verbalistica…cosa ha fatto il Signore per noi?

Come vi abbiamo raccontato la volta scorsa, nel nostro fidanzamento ci siamo subito pestati i piedi a vicenda, su tante cose, e tra queste il tema “preghiera”. Perchè, in fondo, quando si parla di preghiera si parla di vita, si parla di relazione! Abbiamo incontrato il mondo dell’altro/a e questo è subito venuto a provocarci e a scombinare i nostri equilibri.

Eh già, è stato così. L’equilibrio personale doveva diventare un equilibrio di coppia…e questo doveva assolutamente passare dal sanare la nostra relazione con Dio.

Noi ci siamo innamorati perché uno ha visto la meraviglia di Dio nell’altra e viceversa…perché sì, noi siamo veramente fantastici!! Dio ci ha fatti proprio bene! “Ehiiiilà! Anche meno eh??”…si, avete ragione, può sembrare così…ma non è un tirarsela! Vedete, qui sta l’autostima, tanto fraintesa nel nostro tempo: sapersi riconoscere delle meraviglie. Ma attenzione! Essere meraviglie non significa essere degli spacconi da manuale narcisisti…significa arrivare a riconoscere la propria bellezza e unicità, nel pacchetto completo: pregi e difetti. Valorizzare tutto di sé, senza nascondere nulla! Oggi possiamo (e poi e poi, perché è un cammino continuo!) avere un granello di questo sguardo su di noi…dopo aver camminato già tanto!

Entrambi, infatti, in quel “lontano” 2011, in particolare dalla JMJ di Madrid in Agosto, ci siamo resi conto che, nel conoscerci, avevamo paura a mostrarci vicendevolmente quei lati “brutti” di noi, quelli che non volevamo vedere nemmeno noi stessi. Una paura tremenda. Non avevamo autostima, ma un voler apparire. Tante volte ce la raccontiamo…fingiamo che certe cose non ci appartengano, che “Nooo ma io non sono così, dai…”, che “Beh alla fine poi posso mettermi anche il maglione della nonna che sa di naftalina, non una bella gonna…sto bene comunque!”…che, che, che…una grande maschera unica, che assume forme e colori diversi in base alla situazione, ma che nasconde un’unica vera realtà: il disagio con noi stessi e con il nostro corpo.

Questo disagio ci ha portato allo scontro, alla lite, alle incomprensioni…già dopo poco tempo che ci frequentavamo, che agli occhi di tanti era “Ma come? Già? Quando sei innamorato dovresti vedere e godere solo delle cose belle! La fatica viene dopo!”. Beh, per noi quel “dopo” è arrivato presto e non avevamo strumenti per gestirlo. Non capivamo cosa non funzionasse. Ci siamo sentiti persi, tanto che abbiamo finito per credere alle voci distruttive intorno a noi e dentro di noi e ci siamo allontanati.

Entrambi, nel profondo, sapevamo che quel fuoco dell’innamoramento c’era stato e c’era ancora, che non poteva essere sparito così. Infatti non riuscivamo nemmeno a motivare il fatto di esserci allontanati. Semplicemente, quella grande confusione e disagio interiore, lo stavano tenendo soffocato.

Abbiamo avuto paura di perderci.

Quando, però, abbiamo mollato la presa, accettato che sulla nostra strada comune ci fosse un bivio e che il Signore volesse venire a incontrarci proprio lì nelle nostre diversità dolorose per creare una relazione autentica con entrambi…allora lì sì che ha iniziato a parlarci personalmente in modo nuovo. Ha atteso il nostro passo, il nostro sì, e dopo si è mostrato anche Lui.

Lasciati incontrare da Me, lascia che entri nel tuo cuore e ti faccia vedere come Io guardo il tuo abisso. Non vedi come lo nascondi? Non vedi come ti mascheri? Come puoi amare veramente un’altra persona se non hai il coraggio di amare le tue piaghe e lasciarti amare da Me?”.

Ci ha spogliato dalle nostre paure, ci ha fatto mettere da parte il nostro ego (che, ripetiamo, non è autostima!!) e il nostro sentirci a posto così. Ci ha presi per mano nel riconoscerci bisognosi di Lui e, quindi, anche l’uno dell’altra. Così, qualche mese dopo, abbiamo potuto vedere quel bivio ritornare una strada sola! È stata una Sua opera!

Non c’erano più le nostre pretese, i nostri egoismi…ma il “ri”vedere nell’altro/a quella meraviglia fantastica di Dio…nel pacchetto completo! I nostri battibecchi, le nostre incomprensioni, le nostre diversità, non sono sparite…anzi! Forse peggiorate! Era solo cambiato lo sguardo: sapevamo che eravamo strumento di Dio vicendevolmente per scalare insieme una montagna!

Così, passo dopo passo, abbiamo iniziato a godere sempre più della relazione (ed è un crescendo oggi!! Il vino buono sempre alla fine!)…siamo passati, con il tempo, a non parlare, parlare, parlare e basta, di cronaca, di cosa hai fatto oggi, all’università tutto ok, da piccolo qual’era la tua merenda preferita, che calze ti sei messa oggi, a che ora hai fatto la cac…eeeh no scusate! Ma a lasciarci incontrare l’uno dall’altra. Fine.

Così è con Dio. Così è la preghiera.

Un anno dopo aver vissuto quel nostro allontanamento, ci siamo fidati di fare un altro passo verso di Lui, per scavare più a fondo (o meglio, quel gran pezzo di donna che è Marianna ha proposto a Emanuele che se la faceva sotto…ma si è fidato, come Giuseppe con Maria). Siamo sbarcati ad Assisi e là abbiamo finalmente incontrato testimoni di un Amore più grande, che ci hanno mostrato gli strumenti per poter lavorare su quella confusione interiore che non ci permetteva di aprirci totalmente. Lì abbiamo potuto alzare a Dio un inno di ringraziamento:

Benedici il Signore, anima mia,
QUANTO È IN ME benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare TANTI SUOI BENEFICI.
Egli PERDONA tutte le tue colpe,
GUARISCE tutte le tue malattie;
SALVA dalla fossa la tua vita,
TI CORONA di grazia e di misericordia;
egli SAZIA di beni i tuoi giorni
e TU RINNOVI come aquila la tua giovinezza.
(Sal 102, 1-5)

Il punto è proprio questo: benedire. Tutto ciò che siamo e abbiamo deve benedire Dio Creatore! Perché la benedizione a Lui rivolta nasce dall’avere spesso sperimentato il Suo aiuto concreto nella vita quotidiana. Bene-dire e ben-stimarsi, cioè stimarsi bene, guardarsi allo specchio senza maschere.

Grandi cose ha fatto il Signore per noi: eravamo pieni di gioia” (Sal 125, 3)

E tu? Sai riconoscere le opere che il Signore ha fatto e sta facendo per te? Sai ringraziarLo?

Allora, altro piccolo spunto concreto! Insieme al Padre Nostro, lascia risuonare queste parole del Salmo in te. Nel tuo battito cardiaco, nel tuo respiro, nel tuo passo, nel tuo ritmo giornaliero, nei tuoi sorrisi…diventa, con il corpo e nel corpo, una cassa di risonanza di lode a Dio!

Imparalo a memoria così da viverlo e incarnarlo…i suoi versetti saranno le prossime tappe di questo nostro cammino insieme!

Anche per noi è stato doloroso tuffarci nei nostri abissi, accettare di perdersi, seguendo due bivi diversi…tuttavia, fidati, è davvero centrale! C’è in gioco la tua vita, il tuo vero essere! Più ti lasci spogliare da Lui, più non perdi qualcosa di te…lo guadagni! Se a poco a poco Gli dai tutto, Lui vivrà sempre più in te e il tuo ego morirà, perché

“Lui deve crescere; io, invece, diminuire.” (Gv 3, 30)

Lavorando sul tuo terreno, dove Dio semina, e rendendolo “buono”, darai frutto!

“Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero io trenta, il sessanta, il cento per uno.” (Mc 4, 8)

Lasciando abitare sempre più il tuo corpo da Dio, Lui si immergerà in te, tu in Lui e scoprirai davvero che meraviglia sei!

Dai, diamo il “cento per uno” insieme! Continua a seguirci!

Emanuele&Marianna

PS: come sempre, vi lasciamo alcuni riferimenti per approfondire quanto detto o anche di più!

Mc 4 (interamente…top!)

https://youtu.be/edewsGwZ_d4

https://youtu.be/EWvF8qhdSI8

https://5p2p.it/2015/05/26/dio-ci-ha-fatti-fichissimi.html

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