Vuoi dedicarti un po’ di tempo alla lettura di un libro che è lì da un po’ che ti chiama, mentre tua figlia sembra giocare serenamente da sola…e appena lo apri ti chiede di farle una bella coccola.
Stai per uscire a prendere una boccata d’aria e ti ricordi che deve ancora arrivare il corriere a consegnare quel pacco…e se non ci sei tu a ritirarlo, non c’è nessun altro.
Organizzi una bella Domenica di pic-nic al mare con tutta la famiglia…e piove.
Vorresti finire di sistemare qualche cosa in casa ma non ti stai accorgendo che non hai ancora abbracciato tua moglie da quando ti sei alzato e seduto lì al suo fianco per parlare un po’.
Ti alzi presto per scrivere questo stupendissimo articolo…e, stendere la focaccia sulla teglia per lasciarla lievitare ancora…capisci che puoi farcela anche tu e lasciare dormire moglie e bimbi ancora un po’.
Bla bla bla…scommetto che vi vengono in mente un miliardo e mezzo di esempi! Qual’è il denominatore comune? Perdere.
Sapete, è un po’ di tempo, soprattutto da quando sono papà e ancor di più da quando siamo in Salento, dove non abbiamo aiuti (per scelta, non faccio la vittima!), che mi ronza in testa questa frase ogni volta che mi trovo davanti una situazione tipo quelle che ho elencato sopra:
“Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.” (Mt 16, 25)
E che cavolo, ma perché sempre questa frase mi risuona? Gesù, che vuoi da me? Lasciami stare.
Il punto è questo. Gesù, cosa vuoi dirmi con questa cosa? Perché non posso farmi MAI gli affaracci miei e c’è sempre altro a cui badare?
Le strade, almeno per me, solitamente sono due. O mi arrabbio, mi innervosisco, e vivo malissimo quel momento. O mi lascio modellare dall’imprevisto. Però quello che ci tengo a condividere qui, sul nostro blog, oggi, non è solo questa cosa, perché l’ho già sentita tantissime volte, anche messa giù in modo ironico, per scherzarci su…e sono sicuro che non è un argomento nuovo nemmeno per voi. Quello che ci aggiungo è come Gesù sa entrare in questa cosa, perché io, da solo, di testa, dicendomi “eh vabbè, dai, mi devo adattare, non posso cambiare la realtà, lo so già…”…mi arrabbio ancora di più. Perché resto focalizzato su tutto quello che avrei desiderato invece che quello che ho davanti. Vivo quel momento presente come un adattamento, un’alternativa, una cosa secondaria e di classe b rispetto a quello che mi ero programmato…che ovviamente, sarebbe stato molto meglio!!! Eh beh, volete che IO non sappia cosa è meglio per me? Dai su! Perché vedere il lato positivo, la cosa bella del presente, quando è così facile e comodo piangersi addosso e vedere tutto grigio o nero, pensare che è meglio sempre quello che non puoi avere?
Gesù entra e mi insegna che in quel momento, come in ogni momento della vita, il timone ce l’ha Lui. Nelle piccole e nelle grandi cose. Gli esempi che ho fatto sono poca roba…ma che mi dite se c’è in programma una gravidanza…e non arriva? Se c’è in ballo un matrimonio…ma poi cambiano le carte in tavola? Se si attende un figlio…e al termine della gravidanza decide di passare direttamente al Padre, senza spiegazioni scientifiche?
Il punto, ragazzi, non è soltanto ciò che ci chiede il mitico Jova in “Mi fido di te”…ma è anche COME sei disposto a perdere. A perdere la tua vita, cioè quello che ti sei programmato tu o che pensi essere il meglio per te…per lasciare spazio all’ignoto, a qualcosa che non ti aspettavi, a qualcosa che (forse) Gesù desidera per te.
Perché dico forse? Perché Gesù stesso non dà risposte fatte, soluzioni finite…ci dice di perdere la propria vita non a casaccio, non per la prima scusa che ti capita davanti per cambiare programma e che magari, diciamocela tutta, tante volte ci fa pure comodo...ma per causa Sua e del Vangelo.
E quindi? Che c’è da fare? Quindi significa che sei tu che in quel momento, ascoltando il tuo cuore, ascoltando il tuo corpo, dentro di te, dove abita Cristo, scopri dove sta la tua vita e dove sta il Vangelo. Dove sta il tuo desiderio e dove sta quello di Dio per te. Dove sta la morte e dove sta la Vita vera, sognata PER te, non DA te.

Eh già, perché entrando in queste situazioni di imprevisto con lo sguardo di Dio, scopri che tante volte quell’imprevisto è proprio ciò che ti fa crescere di più, che nutre di più la tua persona…ciò di cui davvero hai bisogno. Altre volte, invece, scopri che ciò che avevi programmato resta la cosa più importante, e quello che si presenta davanti è una distrazione alla quale dire no. Sì, è un casino, lo so. Dio è così. Non decide per noi e lascia che decidiamo noi. In ogni momento. Ci dà solo la Sua Parola e il nostro corpo per incarnare la scelta. Per scegliere il Vangelo.
Ripeto, è un casino, lo so. Ma che spettacolo vivere così! Che spettacolo essere capaci di così tanto ascolto interiore da sapersi sprogrammare o meno, in ogni secondo, alla luce del Vangelo. Che spettacolo poter dire “Il Vangelo non sta lì o là, non è in uno schema che è sempre così, non è nel bene generico che scelgo a discapito del male generico. Il Vangelo è dove scelgo io, nel mio intimo, con Gesù, in quel momento. Il Vangelo è tenere lo sguardo fisso su di Lui, avere nel cuore impressa la Sua Parola, e sceglierlo in ogni istante.”
È tutto meno che sicurezza, è tutto meno che certezza. Oggi è così e domani potrebbe essere diverso. Ma che roba è? Sei una bandiera al vento! Ti devi imporre! Ma no, vedrai che lo so poi io come vanno le cose, non lasciarti ingannare!
Eh certo, ma le fondamenta della tua casa, del tuo corpo, dei tuoi ragionamenti, delle tue scelte…ti sei preoccupato di metterle nella Roccia?
Oggi posso dire: che meraviglia fare una coccola a mia figlia anziché leggere. Mi porta alla mia vocazione di padre.
Che meraviglia ascoltare mia moglie anziché spostare dei mobili. Mi porta alla mia vocazione di marito.
Che meraviglia accogliere Samuele Giovanni “morto” tra le braccia. Mi ha portato qui da voi, qui con voi, oggi.
Poteva anche essere il contrario. Poteva anche essere l’altra via del bivio a portarmi a Dio. Sì. La fede è lì: fidati di Dio, che parla in te. E starà a te scoprire dove perdi e dove vinci. E la risposta la troverai soltanto in una cosa. Dove vinci Vivi davvero!!! Dove perdi, è morte!! E questo lo senti, lo vedi, nel tuo corpo. È inconfondibile! Il Vangelo è “Buona notizia”, sempre!
Gesù è spesso contraddittorio, non sceglie sempre uguale. Perché fa proprio così. È in costante ascolto del Padre, è in connessione perenne con la propria chiamata ed è questa l’unica vera certezza. Non ciò che sceglie, ma il come, in Chi. E alla fine lo porta a scegliere il “suo” modo di perdere. Che, ricordiamoci, non era proprio quello che avrebbe voluto, da vero uomo oltre che vero Dio…
“Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà.” (Lc 22, 42)
Oggi festeggiamo la Santissima Trinità. Padre, Figlio e Spirito Santo. Il segno della croce. Ecco, la croce. Con la croce, sulla croce, Lui ha scelto di perdere.
E tu…come sei disposto a perdere per (ri)trovare la vera Vita?
Buona festa, buon ascolto, buone scelte e…buone sorprese!!
Lele