I settimana di Avvento
La festa più attesa dell’anno si avvicina, le strade si riempiono di luci che colorano la nebbia scintillanti appese ad alberi e balconi, l’atmosfera si riempie di magia, di profumi e di concitata emozione, mentre tutti noi freneticamente corriamo da un posto all’altro per decorare casa, infiocchettare regali, organizzare cene impastate di tradizione e moderne ricercatezze…
STOP.
Ma quanto di tutto questo ci parla di noi e quanto di ciò che realmente sta per accadere?
Quanto siamo portati a trasformare la festa di Dio che si fa uomo nella festa dell’uomo che si fa dio?
Lungi da noi criticare ciò che di bello e significativo le tradizioni del Natale evocano, tuttavia fermarsi un attimo per fare il punto della situazione è necessario per poter sistemare ogni cosa al suo posto.
Ecco che corre in nostro aiuto con formidabile saggezza l’Avvento: tempo di attesa, di conversione e di speranza.
Aspettiamo un bambino noi cristiani, il figlio di Dio incarnato nel seno di una donna, Maria! E perché allora non farci guidare da lei che per nove mesi lo ha portato in grembo, lo ha sentito formarsi e crescere dentro di sé, lo ha conosciuto, nutrito, cullato e dato alla luce…?
STOP.
Di nuovo il primo passo è tornare all’essenziale, per ascoltare questa piccola creatura, che possiamo immaginare crescere dentro di noi, è importante fare silenzio. Silenzio per ascoltare chi non può parlare con la voce, chi non può mostrarsi in volto, chi non è ancora venuto al mondo, anche se si sta attrezzando per farlo. Il bambino in utero per comunicare usa il corpo, comunica biologicamente con la mamma, tramite ormoni, onde cerebrali, movimenti. Si presenta senza parole e per questo bisogna mettersi in ascolto.
Ogni cammino parte da un desiderio, dal desiderio di raggiungere una meta. Questo desiderio è la prima forma dell’Amore, è ciò che crea movimento, che ci sprona a partire, che rimescola le carte in tavola portandoci ad un cambiamento.
Desideriamo che Lui venga ad abitare il nostro corpo? Allora impariamo ad attenderlo. L’attesa aumenta il desiderio, l’attesa incarna l’Amore.
Ci lasceremo guidare a ritmo di “4”:
4 parole di Attesa
4 Domeniche di Avvento
4 le tappe fatte insieme finora nel percorso “Àmati! Smetti di far del male al tuo corpo!”
Le uniremo creando un itinerario per il nostro Avvento, il tempo per camminare incontro al Signore!
La parola che ci ha accompagnato in questa prima settimana è AMORE.
“Fate attenzione, vegliate” ci ha detto Gesù Domenica nel Vangelo. Perchè siamo continuamente distratti. I sensi del nostro corpo sono delle porte d’accesso, tramite le quali ci affacciamo alla realtà. Stiamo attenti e vigili nell’ascoltare chi o che cosa bussa a queste porte…se fosse il Signore? Siamo pronti a dire si, come Maria?
“Dobbiamo essere pronti per seguire l’Amore, per corrispondere all’Amore. L’Amore è fatto di attenzione, chiede di vegliare.” (Don Fabio Rosini)
Come abbiamo raccontato nel primo video https://youtu.be/5CYmyEdlqyk il lebbroso riconosce in Gesù il Maestro e si accende di desiderio, di amore per Lui. Si riconosce figlio amato, prende l’iniziativa e torna indietro per ringraziarLo e iniziare il suo cammino con Lui!
Partiamo, allora, dall’accogliere l'”argilla” che siamo per lasciarci plasmare!
Grazie per i primi passi fatti insieme ed ecco qui le vostre condivisioni alla domanda “Come il corpo è AMORE?”

Penso che il corpo è amore quando si apre e non resta chiuso in se stesso.. Quando abbraccia se stesso in pienezza!
Il corpo è amore in un bacio, in una carezza, in un abbraccio!!!♡
Il corpo dimostra amore a noi stessi quando ci accettiamo x come siamo….con tutti i ns difetti e le ns “perfezioni” perché pensati ed amati da Dio x come siamo!!
Quando fa qualcosa per l’altro
È amore nel servire, nel donarsi
Un abbraccio, un bacio, una carezza, uno sguardo a volte ti fanno sentire amato così come sei
La gravidanza è amore e vita
Con un abbraccio così forte da aggiustare tutto quello che di rotto c’è dentro di te
Semplicemente con la tenerezza
Come contenitore di amore e dolore; come strumento per abbracciare, guardare, esserci
Perché creato da Dio!
Nella VOCE, nelle PAROLE di conforto e sostegno da parte di chi ti è vicino
Quando si fa dono: con un sorriso, un abbraccio, un grembo che accoglie
Con lo sguardo, come guardo il mondo intorno a me, agli altri
Con l’abbraccio
Abbraccio degli amici….valgono più di mille parole
Quando si sceglie di farlo rispettare al proprio fidanzato
Domani secondo step! Ciao!!
Emanuele&Marianna