Ben ritrovati! Proseguiamo il nostro cammino “Into the Womb”, preparandoci anche al podcast che il Signore sta disegnando con e per tutti noi! Arriverà presto! Pregate che sia secondo lo Spirito e non secondo noi!
Oggi, come antifona al Vangelo, troviamo un grande versetto, chiave di lettura del passaggio che stiamo vivendo:
Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino.
Salmo 119, 105
Perché introduce il Vangelo di oggi? Sentiamo Gesù che ci parla di lampada e di candelabro…
Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro?
Mc 4, 21
Sulla Bibbia (cioè, poi, una di quelle che abbiamo noi 😅), tra i riferimenti al Sal 119, troviamo questo:
La menoràh, candelabro con sette lampade, posto nella tenda e nel tempio, doveva risplendere ininterrottamente.
Con richiamo al libro dell’Esodo…
Tenda…tempio…Esodo…
Ma certo! “Il tuo corpo è un santuario!”, seconda tappa del percorso “Àmati! Smetti di far del male al tuo corpo!” dello scorso anno!
Andiamo a riprendere l’articolo…
“Dio si esprime chiaramente riguardo alla sacralità del corpo e all’importanza che gli dà in ogni suo aspetto. Lo fa nel libro dell’Esodo, in particolare in alcuni capitoli…
Il Signore stipula l’alleanza con il popolo di Israele, arrivato al deserto del Sinai, e gli lascia le dieci parole. Possiamo notare, qui, la pedagogia di Dio.
Dio stipula l’alleanza con il popolo. Ok, con noi, ci siamo. Però che alleanza è? Soprattutto, come la fa?
Prima vuole creare relazione, solo dopo dona quelle che sono le Sue parole per vivere una vita piena. Queste, infatti, non hanno lo scopo di insegnare e imporre regole rigide, ma di trasformare l’interlocutore, di renderlo pienamente libero e sè stesso.“
Se torniamo sulla Bibbia, al capitolo 19 dell’Esodo, infatti, troviamo un altro appunto correlato…
Dio non impone condizioni, le propone: il futuro d’Israele dipende dall’obbedienza e dell’osservanza della legge. Tre espressioni rivelano l’importanza e l’unicità della proposta di Dio:
1. Israele sarà sua “proprietà particolare”, il suo “tesoro”.
2. Diventerà “un regno di sacerdoti”.
3. Sarà non solo una “nazione” come le altre, come promesso ad Abramo in Gen 12, 2, ma anche una nazione “santa”, che si distingue dalle altre, perché “consacrata” al Signore.
Benissimo! Capito tutto!
…macché! Non facciamo gli splendidi…cosa c’entra questa roba con la tappa in cui siamo inseriti adesso?
Abbiamo detto che siamo un prodigio, siamo membra, siamo corpo. Cioè Dio dice a noi, dice a te:
Sei un prodigio unico, un parte unica del Mio Corpo. Come te non ce ne sono altri. Non ti ho creato per essere come gli altri, per farti fare le cose che fanno tutti. Ti ho creato come pezzo irripetibile del puzzle che sto componendo…e i colori che porti tu al puzzle non li porta nessun altro!
Beh…se rileggiamo sopra…siamo la sua “proprietà particolare”…il suo “tesoro”!
Ma, attenzione…ancora di più…andiamo a rileggere bene il versetto di riferimento…
Ora, se darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me una proprietà particolare tra tutti i popoli; mia infatti è tutta la terra!
Es 19, 5
E se andiamo a leggere le note in fondo alla pagina, si chiude il cerchio…
I profeti presentano il rapporto Dio-popolo come un rapporto sponsale (Os 2, 21-22; Ger 2, 2; Is 54, 4-8; 62, 4-5; Ez 16). L’immagine sponsale verrà ripresa nel Nuovo Testamento, dove lo Sposo è il Messia.
Ecco! Rifacciamo il cerchio insieme per vedere come si è chiuso?
Alleanza tra Dio e noi. Libera, gratuita, preparata per noi. Siamo noi a decidere di accoglierla.
Con questa ci comunica che siamo il santuario dentro al quale vuole venire ad abitare. È sul nostro corpo che ha uno sguardo d’Amore che non ha pari.
È nel nostro cuore che ha deciso di mettere la sua sedia e per sedersi e stare lì a conversare con noi, raccontarci chi è, come funziona il mondo, la vita, la morte.
Poi, se è arrivato fino lì, lascia ancora di nuovo a noi la palla, chiedendoci di preparargli una stanza sempre più grande, non solo uno sgabuzzino. Potrebbe stare scomodo…
Infine, arriva ad oggi. Non desidera raccontarsi e basta…desidera raccontarci qualcosa di noi.
Lui solo ci conosce in profondità, Lui solo sa quelle cose di noi che nemmeno noi sappiamo, Lui solo sa darci le chiavi giuste per aprire certe nostre stanze buie, oscure, quasi terrificanti.
Terrificanti a noi, a Lui no. Non si scandalizza dello sporco che teniamo tra le scope…viene a pulirlo con noi.
Non solo non si scandalizza…si immischia proprio, si lascia sporcare, impuzzare…si compromette totalmente…
Fa l’Amore con noi! Si unisce in modo sponsale! È in perfetta simbiosi con noi! L’atto sessuale è l’apice della comunione…e lo raggiunge con noi! Ci sceglie, ci corteggia, ci ama così! Non si stanca di ripertecelo:
Sei un prodigio!
Ed è Lui, il Figlio, Gesù Cristo, fatto carne, l’immagine sponsale. È Lui che si unisce a noi e che unisce tutti noi! È Lui che vuole portare a compimento questa alleanza libera, senza imposizioni, senza norme rigide.
E di nuovo lascia la palla a noi. Come? Per cosa? Cosa ci è chiesto oggi? Rileggiamo ancora una volta, che non fa mai male…
Ora, se darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me una proprietà particolare tra tutti i popoli; mia infatti è tutta la terra!
Es 19, 5
Ascoltare la Sua voce.
La Sua Parola. Metterla al centro. Mangiarla, quasi a star male! Facciamo indigestione di Parola di Dio!
Custodire l’alleanza.
Siamo custodi! Custodi dell’alleanza, cioè del nostro corpo, come custode della nostra anima, delle nostre stanze interiori! Custodiamo questo tesoro, che è il nostro corpo, custodendo la nostra anima! Crediamo alla Sua voce e alla Sua alleanza, non ad altre! (Ricordiamo sempre Mt 24)…
Tanti, oggi, si presentano come maghi, professori, dispensatori di soluzioni che dovrebbero salvare la vita…tanti cercano di creare alleanza con noi! Però torniamo alla domanda inziale: che alleanza? Come?
Norme rigide, scelte imposte, contro coscienza. non è tutto il contrario di quello che fa Dio? Non abbiamo appena finito di dire che Dio propone e non impone?
Stiamo attenti, teniamo le lucerne accese, facciamo risplendere quella lampada dentro di noi, lasciamo che illumini il nostro cammino, le nostre decisioni, le nostre scelte.
E non disperiamo, mai! Perchè ricordiamoci che in ogni istante possiamo cambiare rotta, possiamo scegliere nuovamente questa alleanza con Lui! Lui “sta alla porta e bussa”!
Non ci sono giusti e sbagliati, Nessuno è perduto, nessuno è condannato! Sempre possiamo tornare in noi e ripartire verso la rinascita! Sempre Gesù è lì che aspetta vederci tornare indietro a ringraziarlo…
Perché è dentro di noi quella lampada. È dentro di noi quella Parola. È dentro di noi quella Luce, segno dell’alleanza (Is 42, 6-7…sempre il nostro piccolo grande Samu…🌻).
Facciamola risplendere, oggi!
Mettila fuori, oggi!
Perché sei un prodigio, senza pari!
A prestissimo!!
Lele&Mery&co
☀🔝💖