In lotta con Dio

Chi oserà dire che la vita contemplativa è più perfetta della vita attiva, o viceversa, dal momento che Gesù ha condotto sia l’una che l’altra? Una sola cosa è veramente perfetta, è il fare la volontà di Dio. (San Charles de Foucauld)

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14 Settembre 2022.
Mi alzo prima dell’alba.
Fuori dalla finestra quel buio misto a nebbiolina che mi dà il buongiorno, in mezzo al silenzio che precede la frenesia quotidiana della strada. Anche se qualche rumore di motore che si accende, di macchina che sfreccia, di telefoni che suonano…li sento già.

Come se il mondo fosse già in ritardo sulla tabella di marcia.
Come se il sole non avesse nemmeno il tempo e il diritto di sorgere.
Come se noi dovessimo già timbrare una presenza nella società prima di timbrare una presenza a noi stessi.

O magari a Dio, che sarebbe il Creatore di tutto ciò che noi sfruttiamo, calpestiamo, lavoriamo per vivere.
Magari.

Ed ecco che un sentimento mi assale, mi prende per il braccio e mi investe di parole, parole, parole. Mi sento come se anche io dovessi aggregarmi ai primi che sono già là che vanno, come se anche io dovessi tirar fuori subito le cose da svolgere, come se anche io…non lo so, in fondo cosa.
Un attimo, ho bisogno di svegliarmi, di pregare, di leggere.
10 minuti, 20 se fosse possibile. Non chiedo tanto.

Non ero riuscito a scacciare questa ansia del fare? Non mi sentivo, ultimamente, più leggero, “meno in ritardo”, “meno di corsa”? È più di un anno che ho messo da parte il mio lavoro come lo praticavo prima per riuscire a dedicarmi a “Un corpo mi hai dato” con mia moglie e la mia famiglia…pensavo di aver abbandonato la rincorsa al tempo, agli appuntamenti con i pazienti e al calcolare i tempi al minuto per fregare il traffico…e invece.

Invece, siamo sempre dentro. Dentro al turbinio della vita, immersi nelle mille occasioni che il mondo ti propina e nelle miliardi di campane alle quali le nostre orecchie devono far fronte. Ogni giorno.

Ma qual è la lotta, in fin dei conti? Tra me e il mondo? Tra “quello che vorrei fare io” e “quello che la vita mi obbliga a fare”? Tra “i miei desideri e ciò mi crea meno stress” e “quello che conviene fare nonostante le fatiche”? No.

La lotta è tra la mia volontà e quella di Dio.
Quindi, una lotta estremamente personale, che non si può confrontare tra le persone.
La lotta tra la MIA VOLONTÀ e quella di Dio PER ME! Non per quello là, per me!

Quando eravamo a Loreto, ad Agosto, per discernere insieme al nostro padre spirituale se e come poter portare “Un corpo mi hai dato” là, sembrava necessario un lavoro per me, da affiancare al tempo dedicato al progetto, almeno per iniziare.
“Se il Signore chiede che il chicco muoia per poter portare frutto e il vostro chicco è questo progetto…forse adesso potrebbe chiedere questa “morte”, cioè rinunciare a parte dello spazio che state dedicando al progetto per fare anche un altro lavoro.” Diceva il Don.

“È vero, siamo d’accordo Don, siamo disponibili a metterci in gioco, con qualsiasi lavoro che possa essere compatibile e che il Signore desidera da noi adesso.”

Quando è stato ora di decidere, di concretizzare, di valutare le opzioni possibili…silenzio.
Il Signore taceva, nessuna porta che si apriva, anzi.
Incoraggiamenti a dedicarci ancora totalmente al progetto, senza altre occupazioni.
Tornati a Correggio, continuando i preparativi per l’arrivo di Gemma, ci rivediamo con il padre spirituale.

“Don, ciò che eravamo disposti a fare là a Loreto, siamo disposti a fare anche qui. Il discernimento continua, le condizioni restano le stesse. Mettiamo sempre in preghiera le decisioni!”

“Certo, sono d’accordo, teniamo aperte le porte e vediamo cosa mette Dio sulla strada. Perché noi stavamo cercando una “casa” per questo progetto, ma sembra che ci sia ancora bisogno di tempo e di ascolto per trovare la “strada”…”

Bene.
Tra me e me in preghiera, e nei dialoghi con mia moglie:

Signore, Tu lo sai. Ho una famiglia, dei figli, le condizioni di ogni famiglia da mantenere. Sai che mi piacerebbe fare quel lavoro, oppure quello…anche quello non sarebbe male! Ho manualità, le conosci le mie doti! Dai, se è Tua Volontà, donami qualche offerta di lavoro da valutare, occasioni da considerare…io mi guardo in giro, ne parlo con qualcuno. Rispondimi! San Giuseppe, prega per me!

Sento di una proposta interessante, rientra tra le cose che avevo considerato, mi faccio sentire subito!
Il telefono suona, nessuno risponde.
E nessuno richiama.
E ci risiamo. Tutto tace.
Sono solo due episodi, quelli più recenti, dell’ultimo mese…ma hanno dei precedenti nell’ultimo anno, da quando viviamo di Provvidenza.
E allora, ci meditiamo su, ancora.

Caspita, sta per arrivare Gemma, stiamo per iniziare “Tra le braccia”, il tempo per noi è già poco, i bimbi chiedono i loro spazi.
Le giornate sono già piene! Le cose da fare sono già tante! Però, Signore, sia fatta la Tua Volontà, non la nostra. Davvero ci stai regalando questo tempo per queste cose? Davvero ci chiami a dedicarci con tutto noi stessi al progetto, ancora? Fino a quando? Solo Tu lo sai. Rispondici!

Passano i giorni, “vengo svegliato di notte” dallo Spirito Santo con nuove idee e strumenti concreti da creare per il percorso (vedi la griglia per il discernimento), mia moglie propone quell’altra cosa.
Ogni giorno il suo, non manca niente, Dio ci risponde così.
Arriviamo a oggi e, di fronte a quell’alba pronta ad arrivare ma già in ritardo per il ritmo del mondo, mi rivolgo al mio Signore:

Gesù, è per questo che adesso sento questo volermi unire alla gente che è là che va: vorrei proprio fare un po’ di lavoro oltre al progetto, per il nostro sostentamento minimo e necessario ma anche perché davvero mi piacerebbe! Secondo me farebbe al caso mio! Non credi? Non mi sento, in realtà, succube di nuovo della frenesia, è una volontà un po’ più forte…eppure, qualcosa ancora non torna del tutto…sento, adesso che mi sto ascoltando meglio, una resistenza nel profondo, sento come se Tu non mi stessi rispondendo in quel senso, ma nell’altro. Vedo che effettivamente il necessario ce l’abbiamo, spesso anche di più, ce l’hai fatto vedere, lo Spirito continua a portarci sulle Sue ali, addirittura quando vorrei dormire mi sveglia, forse perché sa che il tempo è già poco durante il giorno…allora, ancora, mi trovo costretto: sia fatta la Tua, non la mia Volontà. Mi sembra strano dirlo, ma sento come se fossi in croce, inchiodato, bloccato in quello che istintivamente, umanamente, freneticamente farei…per ritrovarmi, invece, a “essere fermo”. Fermo davanti a Te e a ciò che Tu mi stai chiedendo. Quel tempo che Tu mi chiedi di dedicarti. Ancora. E per quanto tempo, ancora? Lo sai Tu. Si lo so, ti faccio ancora la stessa domanda, porta pazienza, ma sono ancora lì. Mi conosci, è che credevo che la morte del chicco fosse nel togliere spazio al progetto e a Te, non il contrario. Perciò mi fa strano, ma oggi mi sento così. Te lo volevo dire. Grazie perché non ti stanchi di ascoltarmi! Grazie per questa nuova giornata che inizia!

È Mercoledì, abbiamo il turno di Adorazione Eucaristica. Vado, apro le letture del giorno.
Eccola. La croce.
Festa dell’esaltazione della croce.

Proprio oggi, che ti ho chiesto cosa sia la croce, cosa sia la morte per me, per noi, in questo momento della nostra vita. Dove sia!
Sei sempre simpatico, Signore!

“Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna” (Gv 3, 14)

Mi porti da Te, Gesù, mi chiedi spazio, mi chiedi di guardarTi, di tenere fisso lo sguardo su di Te, inchiodato. Posso capirti, Tu puoi capirmi. Quel sentirmi inchiodato. Come vuoi che muoia? Cos’è che mi costa adesso? Cos’è che mi fa morire davver dentro? Si, in effetti, trovarmi un lavoro sarebbe bello, sarebbe necessario, ma secondo le mie idee, evidentemente non le tue, per adesso. Il domani è solo Tuo, oggi è cosi. Perché? Perché mi chiedi di restare, restare in una situazione che per molti “è da incoscienti, “da fuori di testa” , “troppo precaria”. Il giudizio esterno mi pesa, mi ammazza proprio interiormente. Non lo sopporto, quando incontro la gente scappo via perché temo un ennesimo giudizio. Ma mi chiedi di non scappare, di sopportare e, di più, di pregare per queste persone. Ma come si fa?

Figlio mio, conosco il tuo cuore, so perché sei disponibile a metterti a fare qualche lavoro, a darti da fare, a procurarti il necessario. È normale, senti la responsabilità della famiglia, non preoccuparti. Ma Io sono con Te e se ti chiedo questo, adesso, ho le mie ragioni. Il trovare un lavoro, in questo momento della tua vita, non è forse, in fondo in fondo, una tua volontà? Il tuo voler mettere a tacere le voci che ti ritengono pazzo? Il voler rientrare almeno un minimo in uno standard di vita così da essere più capito dagli altri? Gli altri ti giudicano, ti senti emarginato, a livello sociale risulti come quello “che non ha voglia di lavorare e vive di offerte altrui”…quanto ti fa male, questo? Non è forse questa una croce, oggi, per te? Hai ragione, il domani lo deciderò io, infatti parlo di oggi.

“La croce è via di conoscenza, d’amore, di crescita, è via per entrare nella vita.” (Don Oreste Benzi)

Sì, Signore, hai ragione, è così. È questa la mia croce di oggi. E infatti, solo portando questa croce posso avere tempo per stare alla Tua Presenza, aumentare la mia conoscenza del Tuo Mistero d’Amore, crescere nella Fede, lasciar creare cose nuove allo Spirito Santo tramite me e noi da poter ridonare con questo progetto.

“Perché ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: Gesù Cristo è Signore!” (Fil 2, 11)

Se non è per portarti a inginocchiarti, davanti a me, e proclamare che solo Io sono il Signore e posso tutto nella tua vita…a cosa serve una croce? Se ora ti dessi quanto in cuor tuo vorresti, quanto per te è ragionevole e frutto delle tue considerazioni, non sarebbe per te una tentazione di crederti bravo, autonomo, indipendente? Se ora ti chiedo di stare in questo tunnel, spesso buio, tempestato di calunnie, ma con tanto verde, fiori e luci intorno che stai vedendo e che ti portano a perseverare e a credere alle Mie Parole…non è forse per farti assaporare ancora di più cosa significa essere figlio, “Tra le MIE braccia”, e farti vedere cosa Io faccio per te anziché quello che tu vorresti fare per me?

“Gesù si è svuotato di se stesso per fare spazio solo allo Spirito Santo.
Ciò che ti occupa ti impedisce di stare con il Signore: tante volte il Signore non può fare nulla, nemmeno i miracoli, perché siamo pieni di noi.” (Don Oreste Benzi)

È vero, mio Signore. Tu stesso hai scelto di non tenere nulla per te, di svuotarti di tutto, di mollare anche ciò che ti piaceva e che aveva fatto parte della tua vita fino ai tuoi 30 anni. La tua casa, la tua famiglia, il tuo lavoro. Ti piaceva fare il falegname con Giuseppe! E hai avuto il tempo per farlo! Ma poi è arrivato un altro tempo, i tuoi 3 anni di vita pubblica. Ciò che ti occupava prima ha dovuto lasciare spazio al nuovo che il Padre ti stava chiedendo. E quanto hai sofferto per dire il Tuo Sì. Eppure, solo quel Sì ha permesso che tu facessi i miracoli che hai fatto. Facevi miracoli perché facevi spazio totale a Dio, non grazie ad alcuni tuoi poteri magici, come credevano tanti che “ti cercavano solo per i tuoi segni miracolosi”. Per te non è stato facile. Quante volte hai chiesto al Padre di allontanare da Te quel calice…chiedendo però che fosse fatta la Sua Volontà? Noi conosciamo il tuo dialogo nel Getsemani…ma quante altre volte, nel tuo cuore, l’avrai fatto? Solo Tu lo sai. Ti capisco. Lo sto provando anche io e non mi lasci da solo. Sai cosa prova un uomo, tu lo sei stato! Sai cosa passa per le viscere, hai avuto lo stesso corpo nostro!

Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso, assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. (Fil 2, 6)

Sì, Figlio mio. È così! Ho passato tutto ciò che tu stai passando ora, che tutta l’umanità ogni giorno vive! Eppure quante volte ve ne dimenticate. Quante volte pensate di dover correre di qua e di là, occuparvi di tutto e tutti, provvedere a ogni cosa e persona…dimenticandovi che la Sorgente sono Io, che tutto passa prima da Me e che senza di me non potete fare nulla.

Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. (Gv 3, 16)

Sei stato mandato a noi per ricordarci questo ogni giorno! Lo sai che noi uomini non ce la possiamo fare, ci perdiamo nelle nostre solite cose, cadiamo nelle stesse tentazioni! Ma Tu hai pazienza con noi, sei misericordioso, abbracci le nostre infedeltà. E ci chiedi Di Più. Sempre Di Più. Ci chiedi di perderci in Te perché nessuno di noi vada perduto nel mondo. Non è forse questa l’Incarnazione? Non è forse questo il nucleo di tutto quello che è “Un corpo mi hai dato”? Arrivare a Te tramite il nostro essere creature, a immagine e somiglianza Tua, sapendo e credendo che Tu stesso hai fatto la medesima strada per giungere al Mistero…e ce la mostri, ce la insegni, nel nostro stesso corpo. Incarnarti nel seno di donna, restare nascosto nell’utero, farti accudire, prendere il latte, crescere in età, sapienza e grazia, annunciare il Regno, sopportare le persecuzioni, perdonare i nemici, farti inchiodare, morire e risorgere. Questo io solo desidero.

E allora va, e annuncia il Mio Regno! C’è un solo Dio da servire! Sono Io!



Questo annuncio lo viviamo con te, con voi!
Questo annuncio è possibile in un cammino comunitario!
Questo annuncio è da portare ovunque perché
“Non abbiate nessun debito verso gli altri, se non quello di manifestare la gloria di Dio. Se come popolo siamo così, tutto il mondo si converte a Cristo! Che ne dite?” (Don Oreste Benzi)

Già, che ne dite?
Che ne dite di iniziare così questo anno “Tra le braccia” del Padre?

Buon inizio!
Buon cammino!
Un abbraccio grande!

Lele

2 commenti su “In lotta con Dio”

  1. Bellissimo questo articolo
    Bravi ragazzi, avanti così, che il signore illumini sempre i vostri cuori e le vostre menti
    E il Vangelo del giorno (ho letto solo oggi l’articolo) come anche il padre nostro ci ricordano che fare la volontà del padre e non la nostra Ascoltando la sua parola e mettendola in pratica è la via per la vera felicità anche in questa vita. 🙏🏻

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