
Ho provato ad immaginare
cosa potesse servire
per accogliere il tuo divenire,
per poter accompagnare
il tuo nascere alla luce,
per far spazio fra le mie dita
alla tua potente vita
che trasforma in un filo la mia voce.
Tremo guardando l’eternità,
sorrido immaginando i tuoi occhi,
il tempo suona gli ultimi rintocchi
mi chiedo cosa accadrà.
Una morbida copertina di lana
che ti avvolga al calar della sera
che l’inverno abbracci le tue ore
ma del nido tu senta il tepore.
Seta per le notti d’oriente
leggera, fresca, fluente
perché possa la tua pelle gustare
fra la sabbia il rumore del mare.
Un piccolo porto sicuro
nel lettone di mamma e papà
fra di noi tu ti possa accoccolare
nell’attesa del sorgere del sole.
Mi sembra tutto qui ciò di cui hai bisogno
una culla custode del tuo sogno
di braccia soffici e forti costruita
di baci e amore intrecciata
di pelle calda per stare al sicuro
fresca per trovare ristoro.
Tutto ha già la tua mamma
il mio corpo è una perfetta capanna,
vegliata dal papà come un nido
sostenuta da un quieto sorriso.
Marianna