Scrutatio della Parola

“Adempio a ciò che devo, obbedendo ai comandi di Cristo: “Scrutate le Scritture” (Gv 5, 39); e: “Cercate e troverete” (Mt 7, 76)” (San Girolamo)

Continuiamo ad usare l’introduzione alla Bibbia descritta nell’articolo precedente, al termine della quale vengono date precise e preziose indicazioni su come fare la Scrutatio!

Scrutatio = leggere, approfondire e scrutare la Parola in modo fecondo

“In primo luogo, al fine di porsi in umile ascolto della parola di Dio, è necessario invocare lo Spirito Santo, lo Spirito dell’Agnello, senza il quale il libro rimane sigillato. “Quando Egli apre nessuno chiude e quando chiude nessuno apre” (Ap 3, 7).

Dopo aver pregato, si sceglie un testo di partenza leggendolo in profondità e, sempre in un ambiente di preghiera, si cercano i paralleli a margine o nelle note (lectio).

Dato che ogni riferimento a margine rimanda a sua volta ad altri riferimenti, si forma via via come un albero, i cui frutti sono tutti squisiti, giacché la parola di Dio è un albero di vita.

È importante trascrivere i testi biblici, o almeno i versetti che via via si trovano, in modo da meditare e memorizzare la Parola, fino a “ruminarla” (meditatio).

Si passerà così di testo in testo, là dove lo Spirito conduce, di modo che l’albero si dirami via via e offra i suoi frutti paradisiaci.

Non bisogna preoccuparsi troppo se molte cose rimangono misteriose o persino incomprensibili. Così deve essere con la parola di Dio. Per imparare a “nuotare” ci si deve “buttare nel mare” della Parola, per trovare il frutto basta “perdersi” nel suo giardino.

Se leggiamo una volta o due e non comprendiamo ciò che leggiamo, non stanchiamoci, ma perseveriamo, meditiamo, interroghiamo. Ci si deve fermare di tanto in tanto, pregare e parlare con Dio (oratio), sentire i suoi inviti alla conversione e all’amore.

Si deve scrutare senza fretta e senza passare troppo rapidamente di passo in passo, bensì soffermandosi sul frutto squisito del testo che ci può far “sprofondare” in Dio e nei suoi misteri e introdurci nella preghiera silenziosa o “di quiete” (contemplatio).

Si possono annotare su un foglio o in un quaderno, a margine di ogni testo a cui siamo giunti, le ispirazioni, vale a dire ciò che sentiamo che Dio ci dica e susciti oggi mediante la Parola (actio).

La parola di Dio, che è una “spada a doppio taglio”, che penetra nelle midolla (Eb 4, 12), ci denuncia e ci consola, ci interroga sulla nostra situazione esistenziale, ci chiede “dove siamo” illuminando i fatti della nostra storia, ci interpella circa ciò che il Signore vuole dirci.

Concluderà la scrutatio della Parola una preghiera finale, intensa e piena di gratitudine per la grazia di aver avuto accesso all’albero della vita e al giardino dell’Eden, ove Dio passeggia e parla con l’uomo.

Scrutare la parola di Dio sarà già come pregustare il Cielo, come scrive Girolamo a Paolino, riferendosi alle Scritture: “Non ti sembra già di abitare, qui sulla terra, nel regno dei cieli, quando si vive fra queste, quando le si medita, quando non si conosce nient’altro e nient’altro si cerca?”.”

Qui di seguito trovate alcuni approfondimenti gentilmente donati da una ragazza!

Buona scrutatio!!

Lele&Mery

1 commento su “Scrutatio della Parola”

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