G: “Non lo sai che devo stare nella casa di mio Padre?”
M: “È troppo presto…per questo…”
G: “Se non adesso…quando?“
M: “Aiutaci…ad affrontare tutto questo…insieme a te…ti prego.“
…
M: “Figlio mio! Hanno finito il vino…”
G: “E perché lo dici a me?”
M: “Questa festa non può finire così!”
G: “Madre…non è ancora il mio momento…”
M: “Se non ora…quando? Ti prego.“
…
Questi sono due dialoghi presi dalla serie “The Chosen“, alla puntata delle nozze di Cana, che ascoltiamo nel Vangelo di oggi.
I due che dialogano sono Maria e Gesù, però, se abbiamo un po’ di confidenza con la Scrittura, possiamo vedere come il primo dialogo non sia quello avvenuto nelle nozze, ma quando Gesù ha 12 anni e “si perde” al tempio.
Perché uniamo questi due dialoghi? Perché nella serie tv sono uniti da un particolare: lo sguardo di Maria al “ti prego”. Entrambi i dialoghi si concludono con questa supplica della Vergine a suo Figlio. E perché è interessante? Vi diamo la nostra lettura e riflessione, ispirataci stamattina durante la S. Messa!
La cosa che salta più all’occhio leggendoli, e anche guardando la puntata della serie, è lo scambio delle parti: a Cana, Maria ribatte a Gesù con le sue stesse parole, dette alla madre anni prima.
Questo dettaglio più rilevante ci ha fatto porre l’attenzione su uno più “profondo”, che magari non siamo gli unici a notare: la fede di Maria…che cambia.
Che cresce.
La fede di Maria è il punto centrale di questa Domenica ed è anche, se vogliamo, la nostra àncora per l’inizio dell’anno e non solo. Il primo giorno dell’anno si apre ricordando “Maria, Madre di Dio“…insomma, non una a caso.
Beh, è proprio questo l’oggetto della nostra riflessione. Maria, che è Madre di Dio, che è Immacolata, che è scelta per portare in grembo il Signore della Vita e crescerlo…avrebbe tutte le carte in regola per essere…perfetta. Sempre al top, sempre fedele, mai dubbiosa.
Se, però, sempre se abbiamo confidenza con la Scrittura, ci ricordiamo come ha risposto all’annuncio dell’angelo Gabriele…ci ricordiamo anche che…così al top non è mai stata, fin dall’inizio.
Cosa succede nel primo dialogo? Maria non capisce. Si dispera, insieme a Giuseppe, perché non trova più Gesù…e una volta trovato, non capisce le parole di Gesù. O meglio, sa perfettamente, perché custodisce le cose di Dio nel suo cuore, che quel momento sarebbe arrivato. Sa perfettamente che Gesù avrebbe dovuto “stare nella casa di Suo Padre“. Ma è troppo presto, per lei. Ha ancora troppa poca fede.
Perché un conto è saperlo, un conto è crederlo reale, prima dentro al tuo cuore e poi nel momento in cui ce l’hai davanti agli occhi. Per davvero.
Maria, Madre di Dio, che dubita, che non si sente all’altezza, che ha paura. Proprio lei.
Ma c’è Gesù, lì con lei, per lei…non la lascia sola. E le dà quella risposta che poi si dovrà ribeccare indietro.
Quando vuoi che sia il momento…se non adesso? Sarà della stessa serie anche il buon S.Paolo…
Egli dice infatti:
Al momento favorevole ti ho esaudito
e nel giorno della salvezza ti ho soccorso.
Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
2 Cor 6, 2
Un Gesù che sprona alla fede, che sprona al passo decisivo, che sprona a lasciarsi condurre. Che invita a valorizzare il presente, più che a rimandare a un futuro immaginario.
È oggi che con qui con te. È oggi che puoi avere più fede. È oggi che mi stai incontrando sul serio.
E davanti a questa provocazione, Maria non nega la sua umanità, ma allo stesso tempo non la asseconda. Parte dal riconoscersi bisognosa di credere e chiede aiuto al Signore.
Una fede che deve crescere e non ha paura di farsi vedere come tale.
A Cana, invece, troviamo tutto capovolto. Un Gesù che ha chiaro il progetto di Dio su di sé, che ha sotto controllo la situazione, che sa che ci sono ancora degli step da fare.
E Maria arriva a rompere le scatole. A scombussolare. A provocare.
La stessa Maria che anni prima dubitava di Gesù tra i dottori…ora è lì che lo guarda, con tenerezza…e con una fede che nemmeno Gesù, in quel momento, sa avere.
Attenzione! Lo stesso scenario, ma cambiano le parti…e qui a Cana, oseremmo dire, è ancora più sconvolgente! Se prima era Maria a tentennare…ora è Gesù!! Il Figlio di Dio, il Signore della Vita, Colui che tiene le redini della storia!
Abbella, vuoi che non sappia quando è il mio momento?? Non scherziamo…
Ognuno di noi avrebbe risposto così. Partiamo dall’essere sinceri. Il nostro orgoglio avrebbe vinto. Chi sei tu per dirmi cosa devo fare? Sono io Dio.
E invece…qui troviamo un figlio che guarda sua madre, confuso, spaventato…
Lui, che credeva di sapere già tutto…si fida. Lui, che non era pronto per rivelarsi, per fare il primo segno pubblico, accetta la sfida.
Gesù ha fede in Maria!! Capite??
Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini.
Fil 2, 5-7
Gesù riconosce, in quel momento, di avere davanti una fede più grande della sua. Lui, che è Dio. Questo è pazzesco.
Rinuncia alla Sua onnipotenza per credere alla fede di questa donna.
…
Perché tutto questo ci dovrebbe cambiare la vita?
Beh, meditando su queste letture concatenate tra loro, soffermandoci sugli sguardi tra Maria e Gesù, lasciandoci provocare dalle loro fedi che si intrecciano, si abbracciano, si sostengono vicendevolmente…pensiamo che ognuno possa trovare la propria risposta.
Non vi lasciamo con una risposta, ma con l’immagine del volto di Maria, davanti a voi. Davanti a te.
Chiudi gli occhi. Immagina Maria davanti a te. Uno sguardo dolce, tenero. Un leggero sorriso. Un amore che straborda, che ti imbarazza. Una fede enorme.
“Figlio mio! Questo mondo ha finito il vino! Non può chiudersi così questa festa. Ascoltami. Io so cosa provi. So che ti senti un nulla. So che non credi in te. So che, molte e molte volte, non credi nemmeno a mio Figlio Gesù. Ci sono passata. Oggi mi vedi così, ma il mio cuore è cambiato nel tempo. Non l’ho fatto da sola e non ho meriti. È stato Lui. Prendi la tua debolezza, volgi i tuoi occhi al Cielo, butta il tuo cuore a mio Figlio. E fa quello ti dirà. Solo così la tua fede cambierà, crescerà. Non temere! Non perdere altro tempo! Perché Lui, nel giorno che non ti aspetti, prima ancora di quando te lo aspetti, avrà bisogno della tua fede. Gesù non potrà portare vino se tu non Gli porti la tua acqua. Ti prendo per mano, se vuoi. Ti porto io da Lui. Ci penso io a scombussolare i Suoi piani! Ti sono di fianco, ti presento a Lui. Sarai tu a guardarLo e potrai risponderGli tu, con la tua stessa voce…
Se non adesso, Gesù…quando?”
…
Buona settimana, amici!
Facciamo crescere ‘sta fede, va’! C’è solo da divertirsi e sconvolgere un po’ di piani! Un abbraccio!
Lele&Mery&co