Ci siamo. È Natale.
Ma…facciamo il punto.
Abbiamo concluso il primo trimestre della nostra gravidanza nell’utero di Dio, ci siamo affacciati al trimestre centrale, presentandolo come quello della simbiosi, dell’assaggio di quello che sarà.
Siamo passati dall’autunno all’inverno, dal Padre al Figlio.
Dal sentire al toccare.
L’ascolto è ciò che resta, che ci accompagna. Sempre.
E allora ascoltiamo qualche parola che ci può aiutare a entrare nel Mistero di oggi!
“Durante l’eiaculazione gli spermatozoi, in vari milioni, risalgono lungo il dotto deferente ed effettuano due passaggi obbligati attraverso i quali ricevono tutta la dotazione necessaria che va a costituire il liquido seminale. Il primo passaggio è quello attraverso le vescicole seminali, il secondo è quello attraverso la prostata, queste due ghiandole infatti emettono quella parte del liquido seminale, noto come plasma seminale, che veicola gli spermatozoi, garantendo loro energia e protezione attraverso enzimi e altre sostanze nutritive.” (Il cielo nel tuo corpo, Tommaso Lodi e Giulia Cavicchi, Teologia del corpo & more)
Se possiamo cantare il fatto di essere qui oggi, in corpo e anima…e se questo viaggio “Into the Womb” è partito…lo dobbiamo al seme.
C’è un seme che viene gettato e un terreno pronto ad accoglierlo. La vita nasce solo così! Non può mancare il seme e non può mancare chi lo accoglie! E, ancor di più, è necessario che si trovino proprio in quell’istante!
Biologicamente, serve l’incontro tra uomo e donna nel momento opportuno. Non in qualsiasi. Lo spermatozoo incontra l’ovulo in un preciso attimo.
Serve ascolto, serve attenzione. Bisogna riconoscere questo momento per dare origine alla vita! Non tutte le ore sono feconde. Non tutti i minuti, non tutti i secondi.
La vita, per nascere, prende appuntamento. Sa attendere, abita l’attesa. Non vede l’ora! E quando arriva, è festa!
E leggendo queste righe di Tommaso, mi è venuto da sorridere…perché, infatti, c’è qualcosa che prepara l’incontro: il plasma seminale, “che veicola gli spermatozoi, garantendo loro energia e protezione attraverso enzimi e altre sostanze nutritive.”
Me lo sono immaginato come qualcuno che tiene aperte le porte, che pulisce la strada, che regola il traffico.
Per far fare al seme ciò che è scritto nella sua natura specifica…serve qualcuno che gli apra la via.
Chi genera la vita ha bisogno di qualcuno prima.
E nella vostra memoria…si è aperto qualche cassetto?
La parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia: “Voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!”.
Lc 3, 2-6
Giovanni Battista. Il protagonista di questa attesa, dell’Avvento che ci ha portato qui oggi! Colui che ci fa da passaggio tra questi 2 trimestri e in compagnia del quale chiuderemo il nostro viaggio! Perché?
Perché se qualcuno ci ha preparato la via per essere arrivati fin qui…possiamo essere anche noi qualcuno che preparerà la via a qualcun altro!
Però, avviene solo in questo ordine. E quindi, proseguiamo per ordine.
Seme e terreno, terreno e seme.
Un prima e un dopo che si alternano, che si cercano, che si trovano.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama: “Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me”.
Gv 1, 15
Ah sì, aspetta aspetta, l’ho già sentito e strasentito questo passo, è il Vangelo della Messa di Natale. Eeeh! Visto? Sto attento a Messa…poi, sai, almeno per quella di Natale…
Ah ok. E allora sai spiegarmi cosa significano queste parole per me, oggi, 25 Dicembre 2021?
…
Eh infatti, ragazzi. Non facciamo i fenomeni. Non crediamo di sapere il Vangelo solo perché l’abbiamo sentito e strasentito.
Perchè dai, onestamente, Giovà, qui non si capisce più nulla! Sei prima o sei dopo? E di chi? Ma come parli?
…
Caro Spirito Santo, dialoga un po’ con me, dai. Seguiamoci a vicenda, please.
Plasma seminale, liquido seminale, ovulo.
Chi prepara, chi genera, chi accoglie.
Se manca uno, manca tutto.
Ok, ci sono, tuttavia, continuo a non capire…in principio ci deve pur essere qualcosa, qualcuno.
Eh certo. Fai un passettino indietro…
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il verbo era Dio.
Gv 1, 1
Si si, sempre il Vangelo di oggi, è Natale, dai lo so…
…
Oh scusa, hai ragione, non devo pensare di sapere già, l’hai già detto. Quindi, il Verbo era prima di tutto…quindi una Parola. Se poi era Dio…è Parola di Dio…che è Dio stesso. Ci siamo? Ok. E poi?
Vai pure avanti a leggere!
Tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini.
Gv 1, 3-4
Ah quindi, se manca questa Parola manca tutto. Se manca Dio manca la vita. Come dicevamo prima…ma ancora di più! Perché togli proprio il principio, l’origine…e dopo non può esistere nemmeno più chi prepara, chi genera e chi accoglie.
Esatto. Senza il Dono di oggi, senza il Segno di oggi, senza il Corpo di oggi…tutto questi discorsi non esisterebbero.
Ohi ohi fermo, ti ho perso di nuovo! Dono, Segno, Corpo? Di oggi? Di che parli?
La Parola di Dio non si è fermata lì. Prova ad andare un po’ più avanti nel testo…
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.
Gv 1, 14
Wow! Carne? Ma come fa una Parola a diventare carne? In mezzo a noi? Quindi significa…che possiamo vedere, toccare, abbracciare questa carne?
Si, infatti
Noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Gv 1, 14
Aaah. Un Figlio. Quindi una Parola che diventa un Figlio. Ecco, in questo percorso “Into the Womb” dicevamo che siamo passati dal Padre al Figlio. Comincio a collegare. È questo Figlio qui, perché se viene dal Padre…è sicuramente Lui! Però un attimo…
Non siamo figli anche noi di questo Padre? Perché parla di Figlio unigenito?
Bravo, buona domanda. Ti rispondo usando le parole che ho ispirato a Don Fabio Rosini: “Perché, Dio ha un figlio solo? Si. Uno solo. Cristo. E allora noi? Noi siamo figli di Dio in quanto uniti a Lui, non in proprio. Essere figli di Dio non è una nostra qualità nativa, ma la condizione di aver lasciato la nostra vita perché Lui ci doni la sua. Uniti a Lui siamo figli di Dio. Da soli siamo figli dei nostri genitori e basta.”
…
Ok ragazzi, non so se è servito questo dialogo con lo Spirito per capirci di più, ma proviamo a chiudere il cerchio.
Oggi festeggiamo la nascita di Gesù.
Un Verbo che era Dio. Un Verbo che si fece carne.
Un Dio che si fa corpo, si fa Figlio, e viene ad abitare in mezzo a noi. Si unisce a noi. Diventa noi.
Oggi lo vediamo. Oggi non ci sono più scuse. Oggi tocchiamo con mano come, tramite Maria, è nata una Vita dallo Spirito Santo. Oggi vediamo come l’impossibile si fa possibile.
Abbiamo sempre bisogno di avere conferme. Non ci crediamo mai abbastanza. Anche Maria ha avuto bisogno di visitare Elisabetta.
Anche Gesù, Dio, senza il quale nulla esisterebbe, ha scelto di farsi “dopo” Giovanni. Anche Sua Madre, l’Immacolata, ha scelto di avere conferma da Elisabetta. Conferma di una sterilità feconda.
L’orecchio che porta all’occhio. L’occhio che porta al cuore. Il cuore che porta alla fede.
E allora è oggi quel momento opportuno. Di nuovo. Non è stato soltanto quando siamo stati fecondati. È oggi che possiamo (ri)scegliere di farci terreno. È oggi che Gesù nasce per farsi seme in noi.
Lui si è fatto precedere. Lui si è fatto bambino. Lui ha scelto di ricevere, prima di arrivare a donare.
Noi possiamo scegliere di farci precedere. Possiamo scegliere di farci bambini. Possiamo scegliere di ricevere tutto.
Ancora.
E credere che arriveremo a essere Dono, al termine di questo viaggio “Into the Womb”.
Ma un Dono nato dallo Spirito Santo, non da volere di carne, né da volere di uomo. Proprio come Gesù.
Perché nulla è impossibile a Dio!
Tu ci credi?
Guarda il Bambino! Oggi! E credi!
Buon Natale!
Lele&Mery